Entra il mio capo che mi dice: "alle 9 in mensa abbiamo un piccolo rinfresco!" "ok, buono, perché?" chiedo.
"oh, beh... cosí! per nessun motivo in particolare!" e sorridendo se ne va!
Il rinfresco consiste in una colazione in classico stile nord europeo, con pane burro e marmellata, formaggio e prosciutto, succo, latte, te e caffé.
E' una piacevole sorpresa, e riempito il piatto mi accomodo al tavolo dove lui, con altri colleghi mi hanno fatto posto.
Iniziamo a chiacchierare del piú e del meno, mi raccontano che come noi, anche loro a Pasqua usano pranzare in famiglia e stare in casa, qualcuno va anche a sciare.
Pasquetta poi é la fotocopia di Pasqua. Niente grigliate all'aperto perché il tempo non lo permette ancora!
Mi chiedono se ho qualche programma in particolare e iniziano ad elencarmi tutte le possibili cose che potrei fare. Sono davvero fantastici, mi consigliano posti che non immaginavo neanche esistessero e mi incuriosiscono attraverso i loro racconti. Hanno anche deciso che quando il tempo sará migliore mi porteranno a scalare una di queste montagne qua vicino. "Vedrai che panorama!" mi dicono.
E' molto bello avere qualcuno del posto che ti possa guidare e consigliare, altrimenti si rischia di ricadere sempre nei soliti tre o quattro luoghi turistici che bene o male conoscono tutti.
Certo, non mancheró di visitare anche quei luoghi, ma quello che interessa a me, per ora, é di scoprire.
Scoprire le cose di vita comune, della loro vita comune.
Scoprire i paesi sperduti, le fattorie, le isole senza case, le praterie con le pecore a gruppi di tre, e tutte quelle cose che potró raccontare solo una volta averle scoperte.
Un consiglio che posso dare, e che puó valere per qualsiasi posto nuovo in cui si arriva, é di prendere una linea a caso della compagnia di autobus locale, accomodarsi e viaggiare fino al capolinea per poi tornare indietro.
Non potete immaginare quante cose inaspettate si possano capire e vedere in quel percorso ed é il primo modo per prendere confidenza con il luogo, le strade e il paesaggio.
Io l'ho fatto per caso (sbagliando linea) uno dei primi giorni.
Credo sia stata una delle cose piú utili fin qui fatte: da una parte ho imparato molto sui percorsi degli autobus e ho imparato ad orientarmi sulla mappa, d'altra parte mi sono goduto dei paesaggi e degli scorci che probabilmente avrei ignorato per tutta la mia permanenza.
Insieme ai colleghi ho dunque capito un po' di piú cosa puó essere interessante vedere in questi giorni liberi (a proposito, l'azienda sará chiusa da giovedí a lunedí) e grazie a loro ho provato a pianificare in qualche modo le mini vacanze.
Noto sempre piú spesso quanto loro siano gentili e disponibili con me e di quanto mi facciano sentire parte del gruppo
Per citare un episodio semplice:
Tutte le porte si aprono con un badge che ognuno di noi ha; lo si appoggia su un sensore e la serratura si sblocca.
Bene, ogni volta che io sto per entrare, e dall'altra parte c'é qualcuno, quel qualcuno, chiunque sia non esita ad aprirmi evitando che io usi il badge.
Se capita poi che io sia preceduto da un collega e che insieme stiamo entrando nella stessa stanza, non c'é volta in cui lui non apra la porta e con un sorriso faccia passare prima me.
Una mattina mentre leggevo il menu della settimana un collega piú anziano si é avvicinato a me, ha commentato il piatto del giorno e mi ha detto: "oggi c'é il merluzzo, ti piace?" "é un piatto tipico per noi. Io di solito lo preparo cosí.....cosá.....aggiungo le patate...ecc..."
E' anche capitato che una mattina, come da abitudine, sono salito a prendere il caffé.
Aperto il cassetto e preso atto della mancanza di tazze, stavo per prendere una bicchierino quando ecco che un collega si alza dal tavolino a cui era seduto con altri, si avvicina e chiede: "ti serve una tazza?"
"si, ma sono sporche, prendo questo" (indicandogli il bicchiere). Lui dice "no aspetta!" poi afferra una tazza dalla cassetta di quelle sporche, va al lavandino, me la lava e me la porge dicendomi "ecco qua"
Non posso che ringraziarlo, un po' stupito per quello che appena fatto, prendo il caffé e torno in ufficio.
Mi rendo conto che non ci sia niente di incredibile in tutto questo e che sono solo normali cortesie che peró io, in quanto ultimo arrivato, noto con piú piacere.
Quando la mia giornata lavorativa sta per giungere al termine, e le vacanze stanno per iniziare, ecco l'ultima gentilezza inaspettata.
Il capo torna nel mio ufficio, questa volta come un simpatico coniglio pasquale ha in mano un cesto di vimini pieno di ovetti di cioccolato in carta colorata! "Prendi!" e poi aggiunge "trova qualcuno che lo traduca per te, dentro troverai una frase presa da qualche saga vichinga!"
"Enginn veit hvað átt hefur fyrr en misst hefur" dice il bigliettino vichingo,
tradotto significa "Nessuno capisce cos'ha finché non lo ha perso".
Magari non sará vinchingo, resta comunque un gesto carino!
Un video sulle attrazioni naturali della costa sud.
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