martedì 12 giugno 2012

Farfalle alla Rimmbröit



Mi è sempre piaciuto cucinare.

Insieme al calcio, la musica, la lettura e la geografia, la cucina mi attrae da sempre.

Mi piace mangiare, mi piace sperimentare, mi piace provare.
Mi piace il rito del pasto, il momento della riunione, le conversazioni e il momento in cui, sazi, ci si alza da tavola e la palpebra diventa pesante.

Evidentemente in un'esperienza all'estero come questa, gli spunti per scoprire nuovi sapori non mancano anche se il prezzo da pagare è la perdita della maggior parte degli elementi che compongono il piacere del mangiare di cui parlavo prima.

Niente più conversazioni, niente più tavola da apparecchiare, niente "ritrovo".

Allo stesso tempo non sono mai stato uno studente fuori sede e ho sempre guardato al "vivere fuori casa" come una condizione di precarietà piuttosto che di libertà.

Ho sempre avuto l'immagine di studenti trascurati, camere da letto che accumulano vestiti ammucchiati, disordine, cartoni della pizza vuoti, bicchieri a metà e lavandino pieno.

Dal momento in cui mi sono trovato da quella parte mi sono ripromesso che non sarei mai stato così.
Mi sono imposto di mantenere sempre la pulizia intorno a me di curare l'alimentazione come ho sempre fatto e di non farmi mancare niente, a cominciare dalla tavola apparecchiata... (rito che avrei accantonato poche settimane dopo il mio arrivo)


I primi tempi infatti, a cena apparecchiavo la tavola nel soggiorno per poi, a poco a poco, preferire la mensolina della cucina e accantonare la buone maniere.

Nonostante l'imbarbarimento dei costumi, ho continuato a cucinare e sperimentare come ho sempre fatto:

Pasta, carne, pesce e addirittura pane impastato e cotto da me!

L'altra sera, colto da una fame sopra la media, ho improvvisato una ricetta cercando di esaltare il gusto ai massimi livelli.

Ho preparato una pasta di notevole bontá, talmente buona che ho deciso di condividerne la preziosa ricetta! :)

L'ho battezzata: FARFALLE ALLA RÍMMBRÖIT.

(Rimmbröit é la pronuncia islandese del nome della via in cui abito)

Non si tratta di nessuna invenzione in particolare e credo che esista qualcosa di simile chiamato pasta alla papalina.  


Di seguito la ricetta che mi ha rallegrato una serata:

Ingredienti per 1 persona.


-farfalle (quantitá a seconda della fame, io sono partito da 120 -130gr)


-misto funghetti surgelati


-prosciutto tritato


-dado vegetale


-pepe


-peperoncino


-misto verdure a cubetti surgelate (carote, piselli, fagiolini, mais) per dare un po' di colore.


-mezza confezione di panna da cucina




PROCEDIMENTO:




Portare ad ebollizione l'acqua con mezzo dado vegetale al posto del sale (la pasta inizierá a prendere sapore giá in fase di cottura)


In una padella scongelare e saltare una manciata di funghetti insiema alla seconda metá del dado e un filo d'olio.
Quando i funghetti sono pronti aggiungere il prosciutto.
Quando anche il prosciutto é dorato aggiungere una piccola manciata di verdurine, pepe e peperoncino e saltare il tutto.


Unire infine la panna (Ne ho usata metá di quella che c'é in un pacchetto normale) e scaldare il sughetto mescolando bene.


Togliere la padella dal fuoco quando la panna inizia a dare segni di ebollizione e lasciar riposare da parte continuando a mescolare e amalgamare.


Scolare la pasta, versarla nel sughetto e saltare qualche secondo in padella.




Il piatto é pronto!




(per ridurre l'intensitá di sapori che puó risultare eccessiva, ridurre la quantitá di dado in proporzione)




Benedetta Parodi sarebbe orgogliosa di me!




























Nessun commento:

Posta un commento